CHE COSA È L’OSSIGENO

L’aria che respiriamo è formata da molti gas, i più importanti sono azoto e ossigeno. L’ossigeno entra nel nostro corpo attraverso il sistema respiratorio e viene trasportato a tutte le cellule, fungendo da carburante per ogni tipo di attività muscolare e cerebrale.

QUANDO SI PRESCRIVE L’OSSIGENOTERAPIA

Esistono diverse patologie per cui è indicata l’ossigenoterapia, in quanto serve in tutti quegli stati in cui il sangue, per svariati motivi, non risulta essere sufficientemente ossigenato. Se il medico prescrive l’ossigenoterapia è perché ritiene opportuno aumentare l’assorbimento di ossigeno nel sangue, con una quota supplementare a quel 20% normalmente presente nell’aria che respiriamo.

A COSA SERVE L’OSSIGENOTERAPIA

Con l’ossigenoterapia le funzioni dell’organismo lavorano in modo adeguato, migliorando, sebbene la malattia abbia colpito polmoni o cuore. La persona si sente meglio e non risente di eventuali disturbi a danno di altri organi causati dall’impoverimento dell’ossigeno nel sangue.
L’obiettivo dell’ossigenoterapia è quello di aumentare l’apporto di ossigeno a livello alveolare e arterioso con conseguente aumento della saturazione dell’emoglobina e del contenuto di ossigeno nel sangue.
L’ossigenoterapia è il presidio respiratorio più ampiamente utilizzato in campo pneumologico, ma spesso male adoperato.

PER QUANTO TEMPO

L’ossigenoterapia può essere prescritta per un breve periodo -fino a che la situazione cardiaca o respiratoria non sia migliorata alzando i valori di ossigeno nel sangue- oppure a lungo termine nel caso di patologia irreversibile. In entrambi i casi sarà il medico a consigliare controlli periodici per monitorare la situazione ed eventualmente sospendere o modificare l’assunzione di ossigeno.

PER QUANTE ORE

Le ore e il flusso di assunzione (L/min) devono essere prescritte ed eventualmente modificate dal medico curante ed è importantissimo attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute senza aumentare o ridurre l’assunzione in modo autonomo.

Ogni paziente ha caratteristiche e problematiche diverse che solo il medico può analizzare e gestire. Alcune persone, per esempio, desaturano prevalentemente durante lo sforzo fisico, altre che durante il sonno. Sarà il medico, dopo un esame attento e parlando con voi, che formulerà una terapia individualizzata e risponderà a tutte le domande che sarà utile fargli.

CON QUALI ESAMI SI CONTROLLA IL LIVELLO DI OSSIGENO NEL SANGUE

Emogasanalisi: un piccolo prelievo di sangue a livello della arteria brachiale del polso.
Test della marcia: monitoraggio, con saturimetro, delle variazioni della saturazione di ossigeno e della frequenza cardiaca durante lo sforzo e durante il recupero.

DOVE È CONTENUTO L’OSSIGENO

L’ossigeno liquido può essere immagazzinato in piccoli contenitori del peso di 2-3 Kg con autonomia di 3-6 ore (a seconda della quantità di flusso che un paziente assume nell’arco della giornata). I contenitori portatili -chiamati “Stroller”- sono ricaricabili da un contenitore più capiente, detto contenitore madre.

COME ADEGUARE IL RITMO DI VITA ALL’OSSIGENOTERAPIA

Nell’ossigenoterapia a lungo termine è importante organizzare i propri ritmi e le proprie attività.
Molte persone inizialmente cercano di usare l’ossigeno il più possibile all’interno delle loro case, riservando alle attività attività esterne solo le ore “libere” dalla terapia. Ma spesso questo è un atteggiamento non corretto.